La Storia del Museo
Nato nel 1973, il Museo Civico Albano ha sede dal 1983 nella Villa Ferrajoli, un raffinato edificio in stile neoclassico, con una elegante facciata posta in asse con la Via Appia. Il palazzo conservava ancora in alcune sale la decorazione pittorica originale della prima metà dell’Ottocento, realizzata da Giovan Battista Caretti.
L’edificio e gli affreschi furono appositamente restaurati con fondi dell’Amministrazione Comunale e con i contributi degli Assessorati alla Cultura della Provincia di Roma e soprattutto della Regione Lazio.
In seguito ai danni riportati dal sisma dell’ottobre del 1989, il Museo restò chiuso per circa due anni per effettuare una serie di nuovi interventi di restauro e consolidamento statico dell’edificio.
Approfittando dell‘occasione, si ideò anche un nuovo progetto di allestimento, che consentì di aumentare gli spazi espositivi, articolati in 23 sale, grazie al trasferimento del deposito dei materiali, dei gabinetti di restauro e fotografia e della biblioteca scientifica nella limitrofa palazzina che ospita la Biblioteca Comunale.
Il Museo è stato riaperto il 7 maggio 1994.
Nel Museo sono esposti reperti acquisiti durante i suoi 50 anni di esistenza e attività di ricerca (depositi dello Stato, donazioni, acquisti).
L’esposizione è stata inoltre arricchita dalla sistemazione nel giardino ad esedra retrostante il Villino Ferrajoli dei caratteristici coperchi stondati di sarcofago (a forma di “cupa”, cioè botte), provenienti dalle necropoli dei legionari e delle loro famiglie, distribuite nei dintorni di Albano. Una sorta di sezione all’aperto del Museo.
Nel 2008 l’offerta del Museo è stata ulteriormente ampliata con la creazione del “Museo della Seconda Legione Partica”, sezione tematica allestita in una sede distaccata (alcuni ambienti delle Terme romane dislocate nel quartiere di Cellomaio).
Nel 2024 sono stati infine musealizzati nell’androne di Palazzo Savelli altri tre interessanti coperchi di sarcofago, recentemente recuperati nel territorio di Albano, nell’ambito di operazioni di scavo condotte dalla Soprintendenza.
Mostre, Convegni, Corsi, pubblicazioni , ricerca, studio e didattica costituiscono, ormai da molti anni la fonte principale della nostra mission.
Il Museo si apre alla città come un contenitore culturale in grado di accogliere eventi rendendolo uno spazio vivace ed un vero e proprio punto di riferimento nella storia di Albano Laziale.
Le collezioni
Le collezioni del Museo Civico Albano Laziale comprendono 4.400 reperti archeologici, che coprono un arco temporale che va dal Paleolitico inferiore fino al Rinascimento. I reperti sono esposti nei due plessi museali (Museo Civico “M. Antonacci” di Villa Ferrajoli e Museo della Seconda Legione Partica), nel giardino retrostante Villa Ferrajoli e nell’androne di Palazzo Savelli. Due magazzini custodiscono il materiale non esposto.
Nella sede del Museo Civico “M. Antonacci” di Villa Ferrajoli i materiali esposti consentono di narrare la storia del territorio di Albano, dalla sua formazione geologica fino alle varie forme di insediamento che si sono succedute nel corso dei secoli; dalle stazioni preistoriche al Villaggio peri-lacustre dell’Età del Bronzo sulle rive del lago Albano; dagli insediamenti e i sepolcreti dell’età del ferro, che proiettano il visitatore nell’era del mito di Alba Longa fino ai luoghi di culto medio repubblicani, che precedono l’impianto delle grandi ville, progressivamente inglobate nella vasta proprietà imperiale, che da Castel Gandolfo si prolungava fino ad Albano stessa.
Nella sede del Museo Legione Seconda Partica sono sviluppati i temi legati al corpo militare alloggiato nei Castra Albana. Reperti archeologici e manichini (in scala 1:1), che indossano l’abbigliamento militare tipico del legionario romano (nei suoi vari gradi), illustrano l’articolazione topografica dell’accampamento in cui era alloggiata la legione che Settimio Severo alloggiò nei Castra Albana agli inizi del III sec. d.C.
Ampio spazio è lasciato alla cultura materiale emersa dagli scavi del Castrum, delle canabae legionis (cioè, l’area esterna all’accampamento, dove erano alloggiate le famiglie dei legionari) e delle necropoli, che consentono di cogliere uno spaccato piuttosto vivido della vita di questi soldati, di origine prevalentemente straniera (prevalentemente Tracia, come testimonia una delle iscrizioni esposte). Tra l’eterogeneo materiale esposto vanno segnalate le tegole utilizzate negli edifici dell’accampamento, che recano impresso il caratteristico bollo LIIP o LIIPS, sigla che sottolinea la loro specifica produzione per la Legio Secunda Parthica Severiana.
Articolazioni
– Preistoria (Villa Ferrajoli, sale 1, 2 e 4)
– Protostoria: età del Bronzo, Villaggio delle Macine (Villa Ferrajoli, sala 5)
– Protostoria: età del ferro – orientalizzante (Villa Ferrajoli, sala 6-7)
– Età arcaica / medio-repubblicana (Villa Ferrajoli, sale 8 e 9)
– Età tardo-repubblicana / età imperiale (Villa Ferrajoli, sale 10-11)
– Età imperiale (sale piano inferiore, Giardino retrostante Villa Ferrajoli, androne Palazzo Savelli)
– Età tardo-antica, medievale e rinascimentale (Villa Ferrajoli)
Organigramma
RESPONSABILE SERVIZIO CULTURA- TURISMO- MUSEO- BIBLIOTECHE
Dott.ssa Rossana Claps
ISTRUTTORE CULTURALE
Dott.ssa Roberta Trombetta:
amministrazione, organizzazione visite guidate, mostre, conferenze -coordinamento front office
COLLABORATORI ADDETTI AL PUBBLICO – CUSTODIA
Luca Fonti
Mauro Vidili
Angelo Chiodo (Volontario)
DIRETTORE SCIENTIFICO A CONTRATTO
Dott. Massimiliano Valenti