Età Arcaica / Medio-repubblicana
Età Arcaica – Medio-Repubblicana. Alla distruzione di Alba Longa, come voluto da Tullo Ostilio, sopravvissero solo i luoghi di culto.
La trasformazione in una zona “sacra” dell’area albana è ben documentata nella sala VIII del Museo; qui sono esposti reperti provenienti da luoghi di culto, santuari e stipi votive, dove venivano offerti alle divinità “ex voto” dalle forme più varie: parti del corpo, animali, vasi miniaturistici. E ancora, ceramica figulina, ben depurata e realizzata al tornio, tra cui una oinochoe protocorinzia a bocca trilobata (databile tra la fine dell’VIII e gli inizi del VII sec. a.C.).
Tra i materiali di età tardo-arcaica si distingue la piccola testa di guerriero con elmo calcidese esposta nella sala VII, riferibile alla decorazione acroteriale di un tempio, opera di pregevole fattura databile al V secolo a.C. e due spade in ferro, con impugnatura in bronzo, punte di lancia e di giavellotto, in ferro, appartenenti a guerrieri, a testimonianza di un clima turbolento.
Ed è questo il panorama che sembra emergere dai ritrovamenti nel territorio albano, prima del sorgere delle grandi ville e dei castra.
Un’intera sala del Museo è dedicata a questo tema, con l’esposizione di materiali fittili, provenienti da diversi santuari e stipi votive (tra le quali spicca per numero quella di via S. Ambrogio). Si tratta soprattutto di ex-voto anatomici (teste, mani, piedi, braccia, viscere, falli etc.) e zoomorfi (bovini) e vasetti miniaturistici, ma anche statue votive.
Grande spazio è dato alla ceramica a vernice nera, in particolar modo al gruppo dei piccoli stampigli (impressi sul fondo interno del vaso), prodotta a Roma e dintorni nell’ambito del primo quarto del III sec. a.C.